

Scafo
Gli alti volumi di prua sono stati studiati per ridurre il rischio di ingavonamento, dal momento che consentono allo scafo di cavalcare l’onda piuttosto che fenderla.

Coperta
Una novità per il team essendo stata ottenuta da pannelli in legno di okumé incollati tramite resina epossidica e rinforzati da vetroresina in corrispondenza degli angoli e dei punti sottoposti a maggiore sforzo.
Il suo scafo, più snello rispetto alla media degli skiff, risulta adatto alla navigazione in condizioni di vento più leggero, inoltre l’aver massimizzato la rigidezza nella zona d’albero gli consente di essere particolarmente reattivo. Il design dello scafo ha permesso di eliminare volumi inutili e di ridurre la superficie bagnata, accentuando l’idrodinamica della barca.
La coperta di Aura ha rappresentato una novità per il team essendo stata ottenuta da pannelli in legno di okumé incollati tramite resina epossidica e rinforzati da vetroresina in corrispondenza degli angoli e dei punti sottoposti a maggiore sforzo. Nel realizzare questa imbarcazione, il Mètis ha mosso i primi passi verso l’impiego dei materiali sandwich tracciando il percorso per gli anni a seguire.